Paralumi da studio, lampade che direzionano la luce in punti precisi, sistemi di illuminazione che creano atmosfere e suggestioni negli ambienti in cui vengono installati: l’illuminotecnica è senza dubbio un settore affascinante, vera sintesi tra progettualità e tecnica.
Ma come nasce una lampada di design e quanto è importante la scelta dei materiali? I designer che sono entrati nella storia in quest’ambito grazie a modelli leggendari avrebbero senza dubbio molto da raccontare.
La nostra personale esperienza nell’ambito dell’illuminotecnica ci ha insegnato che, in linea generale, le lampade di design sono il risultato dell’applicazione concreta di stilemi artistici, architettonici o progettuali che si rifanno ai trend del periodo o che, in modo molto più pratico, analizzano le esigenze funzionali degli spazi.
Tutto apparentemente molto semplice, eppure allo stesso tempo così complesso: dal concetto generale è infatti opportuno passare al progetto vero e proprio che, quando di successo, diventa pilastro di settore grazie all’intelligenza delle sue forme e caratteristiche.
Design e funzionalità al cuore di ogni lampada di design
Nel corso della nostra lunga attività, noi di Graf Adhesive abbiamo contribuito alla realizzazione di lampade iconiche: Costanza di Luceplan; Mimosa, firmata Nemo; Yin e Tian Xia a marchio Artemide.
La prima di distingue per la caratteristica essenzialità del suo diffusore in policarbonato, capace di integrarsi con la sua eleganza moderna in ogni contesto. Questa lampada da terra con struttura in alluminio e due punti d’appoggio è stata progettata dal designer Paolo Rizzatto nel 1986.
Il modello Mimosa di Nemo è invece una lampada a sospensione in policarbonato caratterizzata dalla totale linearità del design: perfetta per ambienti moderni, urban e fortemente minimalisti, anche professionali, grazie all’ampio raggio di illuminazione e all’incredibile essenzialità delle sue forme.
Yin, la prima delle due lampade a marchio Artemide alla cui realizzazione abbiamo collaborato, è un modello da terra disegnato da Carlotta de Bevilaqua: la sua principale peculiarità sono le ruote, che ne facilitano lo spostamento da un ambiente all’altro. Ciò che però la distingue più di tutto è la presenza di filtri cromatici che permettono di creare una varietà di colori e suggestioni, rendendo questa lampada un vero oggetto da collezione.
Infine, qualche parola sulla lampada Tian Xia: anch’essa firmata dalla designer Carlotta de Bevilaqua per il marchio Artemide, è nata per assicurare un buon contenimento dei consumi energetici senza lesinare sulle prestazioni. Il suo diffusore di forma cilindrica è realizzato in resina termoplastica e ricoperto da una pellicola a specchio con struttura in alluminio lucido, anch’esso con finitura specchiante: il risultato è un oggetto di design illuminotecnico di grande eleganza, che è impossibile non notare e non amare.
In definitiva, ciascuno di questi modelli è molto efficace per comprendere come nasce qualunque “vera” lampada di design: individuando il punto d’incontro tra le necessità funzionali di chi dovrà utilizzarla e forme gradevoli alla vista, in linea con gli stilemi di design del momento oppure strutturate per non risentire affatto del trascorrere delle mode. La lampada di design perfetta è quella che sa leggere e interpretare – nelle proprie linee e funzionalità – le esigenze stilistiche e di performance del suo tempo, senza però diventare mai stilisticamente obsoleta.
In questo contesto, ovviamente, anche la scelta dei materiali gioca un ruolo fondamentale.
L’importanza dei materiali nelle lampade di design
Perché una lampada di design resista al trascorrere delle mode non è soltanto importante una progettualità corretta, ma anche la scelta di materiali adeguati.
Come punto di partenza va ricordato che qualunque progetto di illuminotecnica passa sempre dalla valutazione di alcuni fattori tecnici primari: il luogo dell’installazione (indoor oppure outdoor), la tipologia di applicazione (residenziale, professionale, hospitality), la funzione dell’oggetto (lavoro, studio) e via discorrendo.
In funzione di queste discriminanti si procederà alla scelta dei materiali. In illuminotecnica se ne utilizzano tantissimi: dal vetro alla ceramica, dal metallo al vetroresina, per passare naturalmente ai materiali plastici come il policarbonato o i tecnopolimeri, ai tessuti, e persino al cemento!
Ciascuno di essi sarà naturalmente caratterizzato da specifiche peculiarità tecniche: il cemento da solidità e resistenza, il vetro dall’eleganza e dalla particolare capacità di rifrazione della luce, il vetroresina da plasticità e creatività, i tecnopolimeri e i materiali plastici come il policarbonato dalla versatilità d’impiego e dall’innovazione.
In questo senso, saranno i progettisti e i tecnici impegnati nella realizzazione della lampada di design a scegliere quali soluzioni sono ideali per il risultato finale da raggiungere, e i partner più adatti con cui collaborare alla creazione del prodotto finito.
Graf Adhesive è uno di quei partner: grazie alla nostra divisione GLight, proponiamo agli specialisti dell’illuminotecnica una gamma completa di prodotti risultato della produzione e trasformazione dei materiali più diversi: dalla tranciatura alla fustellatura, dall’accoppiamento alla colorazione di laminati plastici e metallici. La nostra linea di soluzioni include diffusori luce e paralumi in policarbonato, schermi di protezione, anelli, dischi e filtri in policarbonato, PVC e poliestere, sottobasi in feltro ed espanso e vari materiali per uso tecnico.
Ad oggi, brand di fama internazionale come Luceplan, Artemide, Disano, Nemo, Flos, FontanaArte e Krea Design hanno già scelto la nostra qualità ed esperienza: fallo anche tu, contattandoci per una consulenza sul tuo progetto di illuminotecnica.